La digitalizzazione delle Supply Chain porta redditività?
Fonte: logisticanews.it
Un recente studio, condotto dalla multinazionale della consulenza Accenture, ha rivelato che le catene di fornitura di nuova generazione sono significativamente più redditizie rispetto a quelle tradizionali. L’indagine di mercato ha coinvolto diversi paesi, soffermandosi sulle innovazioni che rendono queste supply chain – di fatto, quelle digitalizzate – più efficienti e profittevoli.
Lo studio identifica, secondo gli autori, una correlazione tra il grado di maturità tecnologica e i risultati finanziari ed operativi delle aziende stesse.
Nel definire la ‘maturità’, Accenture distingue quattro fasi – quella delle tecnologie legacy e delle decisioni esclusivamente ‘manuali’, quella dell’utilizzo di alcune tecnologie digitali in operazioni di routine (che sarebbe poi il presente), quella della digitalizzazione totale dei processi e dell’ecosotenibilità (il futuro prossimo) e, infine, il ricorso a intelligenza artificiale generativa per la costante analisi di dati e il supporto decisionale attraverso il machine learning.
I Paesi e i settori analizzati nello studio Accenture
Lo studio di Accenture ha coinvolto 1.148 aziende provenienti da 15 paesi, tra cui Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, India, Brasile, Messico, Italia, Australia, Paesi Bassi e Corea del Sud.
I settori analizzati includono l’automotive, i beni di consumo, l’energia, i servizi finanziari, la sanità, l’industria, i media e le telecomunicazioni, le risorse naturali, il retail e la tecnologia.
Che cos’è una Supply Chain di ‘nuova generazione’
Per ‘Supply Chain di nuova generazione’ si intendono quelle che utilizzano tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale (IA) generativa, l’apprendimento automatico avanzato (Machine Learning) e altre tecnologie emergenti che coadiuvano i processi decisionali autonomi, le simulazioni avanzate degli scenari finanziari ed operativi e il miglioramento continuo delle prestazioni e dei processi.
Si tratta, in generale, di quelle tecnologie che permettono alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di integrare ulteriori innovazioni con facilità.
Di fatto, le aziende leader stanno investendo in tecnologie sempre più sofisticate per costruire supply chain di nuova generazione. In particolare, l’IA e soprattutto la sua versione ‘generativa’ richiamano l’attenzione degli investitori, in quanto permette di migliorare in campi legati all’efficienza, all’agilità, alla sostenibilità e alla resilienza. Queste tecnologie vanno oltre le leve tradizionali della catena di distribuzione come costo, qualità e consegna, affrontando vulnerabilità e inefficienze effettivamente presenti.
Venendo ai risultati dello studio, le aziende con Supply Chain tecnologicamente mature sarebbero il 23% più redditizie rispetto ai loro concorrenti.
Queste aziende si collocano in una fascia che ha sei volte più probabilità di utilizzare l’IA e l’IA generativa rispetto alle concorrenti, generando così ancora più valore per il loro business.
I “leader” dello studio, che vengono presi a termine di paragone ideale, ovvero il 10% delle aziende con il punteggio più alto nella scala di maturità, hanno ottenuto margini del 23% superiori e una redditività del 15% in più per gli azionisti rispetto ai loro concorrenti, dati ricavati dall’osservazione nel quadriennio 2019-2023.
Si tratta, per capirci, di quelle aziende che, grazie alle tecnologie utilizzate, hanno fino a 8 volte in più rispetto alle concorrenti la possibilità di tagliare del 30% i tempi di lancio di un nuovo servizio o prodotto, 8 volte e mezzo in più la probabilità di lanciare prodotti eco-sostenibili e 6 volte in più le probabilità di migliorare, anche qui, di un 30% l’efficienza delle risorse ingegneristiche.
La maturità tecnologica della Supply Chain
La maturità tecnologica della catena di approvvigionamento è cresciuta, secondo Accenture, del 50% tra 2019 e 2023, sebbene la media globale delle aziende che integrano tecnologie di nuova generazione nella logistica rimanga piuttosto bassa, ferma al 36%.
Tuttavia, le media complessiva di penetrazione delle innovazioni digitali è molto difforme da Paese a Paese: nella vicina Spagna, sulla quale lo studio è baricentrato, l’8% delle aziende utilizza IA e IA generativa nelle proprie supply chain, un dato allineato con la media globale ma inferiore a paesi come Francia, Regno Unito e Germania. L’82% delle aziende spagnole si trova nella fase 2 di maturità, indicando che hanno alcune capacità digitali, mentre il 10% è nella fase 3, con capacità avanzate vicine alla fase 4, corrispondente alle supply chain di nuova generazione.
A raggiungere un livello di maturità digitale classificabile in fase 4, sono a malapena un 7% delle aziende giapponesi ed un 3% delle tedesche e francesi.
Se si guarda al livello di maturità digitale, gli spagnoli sono al 29%, che risulta inferiore all’Italia, attestata al 35% insieme al Regno Unito, alla Francia (43%) e alla Germania (45%).
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